Storia dei Diritti Umani

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Storia dei diritti umani

Origini

Agli inizi della storia della civiltà umana ovviamente non c’erano diritti(anche il concetto), se frequentavi la compagnia giusta forse si poteva sopravvivere ma come si può immaginare valeva la legge del più forte.

Illuminismo

Ma il concetto dei diritti naturali è nato relativamente recente in realtà. Tra il seicento e il settecento era nato un movimento di pensiero chiamato illuminismo. I nostri cari illuministi sostenevano che l’umanità poteva fare progressi grazie all’uso della ragione. Tutti gli uomini sono dotati di ragione e perciò tutti gli uomini sono uguali e hanno stessi diritti. Con questo principiò di uguaglianza si può capire che gli illuministi erano contrai alla schiavitù e si  può ben capire che questo movimento andava contro il potere assoluto dei monarchi dell’epoca e sosteneva in modo ferreo gli ideali comuni di libertà, uguaglianza e tolleranza.

Le Grandi Rivoluzioni

Rivoluzione Americana

Le idee dell’Illuminismo finiranno per influenzare due dei più grandi avvenimenti storici e politici del settecento: la rivoluzione americana e la rivoluzione francese.

Andando in ordine la rivoluzione americana non solo portò all’indipendenza gli Stati Uniti d’America nel 1776 ma venne creata anche la prima vera costituzione della storia. Semplificata al massimo tale costituzione sosteneva la vita, la libertà, il perseguimento della felicità e il consenso dei governanti.

Rivoluzione Francese

Tredici anni dopo invece in Europa scoppiò la rivoluzione francese nel 1789. I rivoluzionari francesi approveranno la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino che rappresentano un elenco di diritti come la libertà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione. Oltre la libertà del corpo, la libertà di pensiero e la libertà della proprietà privata. Ma tutti questi diritti sono riassunti in uno più grande; nell’articolo 4 che recita: “la libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce agli altri.”

Il secolo scorso

Nonostante questi progressi nel coso dell’ottocento e soprattutto nella prima fase del novecento il tema sui diritti umani si bloccherà a favore di idee politiche che considerano lo stato superiore dei singoli individui. Tutte queste politiche si concretizzano con i totalitarismi.

La seconda guerra mondiale rappresenta il momento più basso dei diritti umani succeduto però dal rilancio dei diritti umani con la dichiarazione universale dei diritti umani adottata dall’assemblea generale delle nazioni unite il 10 dicembre 1948. Lo spirito della dichiarazione è riassunto nei primi due articoli ma tutti i trenta articoli sono fondamentali e uniti. Questi articoli sostengono la libertà, la sicurezza, proprietà privata, libera opinione, no alla schiavitù e alla tortura e la libertà matrimoniale e di informazione, il diritto alla vita, all’istruzione e cultura.

Tutto sembra bello ma sfortunatamente la dichiarazione dei diritti umani quando fu firmata non aveva diritto di legge ma era facoltativa. In sostanza la dichiarazione universale dei diritti umani la rispettano gli stati che la vogliono rispettare.

Testo Scritto da Pablo Tari